Classifica banche sicure: ecco quali sono e i loro prodotti proposti!

Gli investitori e i risparmiatori più accorti, prima di affidare i propri risparmi a un istituto di credito, ne verificano innanzitutto l’affidabilità, stilando una sorta di classifica di banche sicure. Esistono infatti dei parametri secondo i quali si può stabilire il grado di sicurezza offerto dalle banche, e non sono poche le persone che fanno riferimento a questi standard prima di spostare i propri capitali. Il modo migliore per sapere se i vostri soldi sono al sicuro o se la banca che state tenendo d’occhio è meritevole di fiducia, il primo passo è continuare a leggere questa breve guida.

Come capire se una banca è affidabile?

Come già anticipato, per valutare il grado di sicurezza e affidabilità di un istituto di credito sono impiegati diversi parametri. Uno dei principali è il Common Equity Tier 1 (spesso abbreviato in CET1). Si tratta di un indicatore di bilancio tramite il quale rilevare la stabilità della banca prendendo in esame il Tier 1 Capital (anche detto Core Tier 1) in relazione agli eventuali rischi così come indicati all’interno del Nuovo Accordo sui requisiti minimi di capitale (International Convergence of Capital Measurement and Capital Standards ) stipulato in Svizzera, a Basilea, nel 2004.

Il Tier 1 Capital a sua volta è dato dall’insieme dei capitali che permettono alla banca di affrontare gli eventuali rischi e le eventuali perdite (valutati anche in fase di stress test). È costituito quindi dalla somma del capitale azionario e dalle riserve di bilancio provenienti dagli utili non distribuiti, al netto delle imposte. Calcolando il Tier 1 Capital in relazione ai rischi di cui al Nuovo Accordo (oltre che con gli altri impieghi ponderati per il rischio) si ottiene il valore del CET1.

Il valore del CET1 è quello che ci permette di capire se le banche sono sicure di anno in anno. Ciò in quanto va rinnovato ogni anno tramite l’esibizione dei report di bilancio. La peculiarità del CET1 è infatti quella di essere valutata in base al rendimento dell’anno precedente, in un’ottica dinamica, e non in modo assoluto.

Le banche sicure e stabili sono quelle che presentano un CET1 più alto e sicure, elemento divenuto di fondamentale importanza a seguito della crisi bancaria del 2007. A partire da quel periodo, infatti, il valore medio del CET1 è passato dal 7% al 10%.

In conclusione, quindi, per capire se una banca è sicura e per stilare una relativa classifica banche sicure è necessario prendere in esame il valore del CET1. Ma quali sono in concreto le principali banche sicure e stabili ad oggi?

Classifica banche sicure: quali le migliori ad oggi

L’ente che si occupa di stilare una classifica banche sicure, anche tramite stress test periodici, è l’European Banking Authority. In relazione al 2020, i dati presi in esame fanno riferimento all’anno precedente e, a causa della Brexit, non prendono in considerazione gli istituti bancari inglesi. Come già accennato, bisogna partire dal presupposto che un buon grado di stabilità per una banca è quantificato tra l’8% e il 10% e che il minimo si attesta al 5,5%.

Di seguito trovate la classifica banche sicure relativa al 2020 (sulla base dei dati del 2019) delle banche italiane in base al loro valore CET1:

  • Unicredit 11% – 14,5%
  • UBI 11,68% – 14,55%
  • Intesa Sanpaolo 12,8% – 17,2%
  • Credem 13,51% – 13,51%
  • BPER 14,47% – 15,98%
  • Finnat 36,6%
  • Fineco Bank 22,14%
  • Banco di Sardegna 21,4%
  • Mediolanum 21,90%
  • Banca Generali 17,00%
  • MedioBanca 13,50%

In base a questi dati (ma non solo) possiamo essere più orientati verso la scelta di un istituto di credito rispetto a un altro, ma i fattori da tenere in considerazione sono diversi. In ogni caso, l’indicatore CET1 prende in esame anche la possibilità di ripercussioni derivanti da scandali e altri tipi di crisi più o meno improvvise e, quindi, la capacità di farne fronte.

Come scegliere tra le banche sicure?

Per concludere, delle considerazioni generali sulla scelta della banca. In primis, va considerato che per i capitali inferiori a 100.000 euro sussistono delle garanzie e delle tutele a protezione del risparmiatore. In generale, però, gli esperti affermano che le dimensioni della banca sono un buon indice di affidabilità. Più sono grandi e maggiore sarà il credito a disposizione e, conseguentemente, più basse le probabilità di fallimento.  Allo stesso modo, la presenza della banca in Borsa e quindi il suo andamento può essere un buon indicatore della sua stabilità.