Contributo FAP: cos’è e a chi spetta?
Avete appena ricevuto la busta paga e tra le trattenute avete letto anche la voce “contributo FAP“, ma non sapete assolutamente a cosa si riferisce e soprattutto a cosa serve. Non preoccupatevi, in questo articolo vi spiegheremo nel dettaglio cosa si intende per contributo FAP e soprattutto a chi spetta.
Il contributo Fondo Adeguamento Pensioni principali caratteristiche
Il contributo FAP presente tra le voci relative alle trattenute serve per indicare il prelievo dalla busta paga per il Fondo Adeguamento Pensioni (FAP è l’acronimo).
Il contributo FAP è un prelievo obbligatorio che viene eseguito sulla busta paga del dipendente per finanziare la futura pensione del lavoratore. Questo specifico contributo si va ad aggiungere ad altri che i lavoratori già versano per finanziare la propria pensione. Il Fondo Adeguamento Pensioni venne creato nel lontano 1951 per garantire ai lavoratori dipendenti una pensione in linea con la crescita progressiva del costo della vita.
L’aliquota del contributo FAP varia a seconda della tipologia di azienda in cui lavora il dipendente:
– 9,49% per i lavoratori delle aziende che hanno un numero pari o superiore ai quindici dipendenti;
– 9,19% per quelle dove lavorano meno di quindici dipendenti.
La differenza dello 0,3% delle aliquote serve per alimentare il fondo per la cassa integrazione dei lavoratori che si trovano in una condizione di precarietà. L’aliquota del contributo FAP viene applicata sulla retribuzione mensile lorda e può scendere al 5,84 se si è apprendisti in un’azienda che ha più di quindici dipendenti.
Il contributo FAP versus IVS: principali differenze
Il contributo FAP viene versato obbligatoriamente dai lavoratori impiegati nel settore pubblico, mentre per quelli che lavorano nel settore privato si impegnano a versare il contributo IVS. Si sottolinea che il contributo FAP serve essenzialmente per adeguare la propria pensione al costo della vita, in base a degli aumenti stabiliti annualmente dall’Istat. Il contributo obbligatorio IVS, versato dai lavoratori del settore privato, prevede invece un’aliquota compresa tra il 24 e il 34% che si calcola in base a diversi fattori: reddito, tipo di lavoro, reddito aziendale ed età.
La differenza tra le due trattenute non è soltanto rappresentata dall’aliquota o dal settore lavorativo in cui si opera: l’IVS serve per alimentare il fondo pensione per l’invalidità, l’anzianità e i superstiti, mentre il contributo FAP serve esclusivamente per adeguare la pensione di vecchiaia al costo della vita. I contributi per il Fondo Adeguamento Pensioni non sono deducibili come quelli IVS versati dai lavoratori del settore privato.
Essendo un contributo obbligatorio a carico del lavoratore, è sempre opportuno controllare le voci della busta paga e verificare se ci sia quella relativa al contributo FAP.