Comunicazione Enea 2018: che cos’è? Cosa comporta il non farla?

Quando si decide di intraprendere dei lavori che riguardano i propri immobili è possibile, grazie alle ultime misure predisposte dal Governo, usufruire di particolari agevolazioni fiscali. Nello specifico, ci riferiamo ai vari Ecobonus. Affinché sia possibile godere di queste detrazioni, però, è necessario presentare la cosiddetta Comunicazione Enea 2018 (o anni successivi in relazione all’anno in cui si effettuano i lavori). È di fondamentale importanza che la comunicazione sia corretta e, soprattutto, trasmessa entro i termini prestabiliti. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo. 

Comunicazione Enea 2018: che cos’è e a cosa serve?

Quando si parla di Comunicazione ENEA (che sia riferita alla Comunicazione ENEA 2018 o a quelle precedenti o successive), si fa riferimento a una precisa procedura che va eseguita in via telematica. Lo scopo di questa procedura è quello di permettere a cittadini, condomini e imprese di richiedere il cosiddetto Ecobonus 65%, nonché il Bonus Ristrutturazioni 50% o 60% e altri bonus, come per esempio il Bonus Condizionatori.

Gli ecobonus, come ormai ben sappiamo, consistono in una serie di agevolazioni previste dallo Stato in favore dei proprietari di immobili che si adoperano per effettuare lavori finalizzati al risparmio energetico sulle loro proprietà. Grazie a queste misure è quindi possibile ottenere dei benefici, ovvero si può godere di detrazioni fiscali IRPEF.

La comunicazione ENEA 2018 (e successivi anni) prende questo nome perché deve essere appunto inoltrata all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, responsabile della gestione degli incentivi fiscali.

Requisiti e obblighi

Come abbiamo visto, la comunicazione ENEA 2018 è quindi una procedura obbligatoria per chi vuole richiedere i suddetti (e altri) bonus fiscali. Esistono ovviamente dei limiti e delle norme a riguardo. Tra queste, l’obbligo di inviare detta comunicazione entro 90 giorni dal termine delle opere, ovvero dalla fine dei lavori e del collaudo.

Per compilare e inoltrare la comunicazione ENEA, come già accennato, è disponibile esclusivamente la via telematica. È innanzitutto necessario registrarsi al portale, collegandosi al sito ufficiale ENEA. Dopodiché sarà possibile rinvenire la sezione in cui compilare e quindi inoltrare la comunicazione ENEA 2018 (ovvero l’anno in cui si svolgono i lavori).

All’interno della comunicazione dovranno essere indicati, sotto forma di elenco, tutti i lavori che sono stati effettuati. Inoltre, devono essere presenti:

  • dati anagrafici del beneficiario;
  • tipologia di intervento, informazioni su vecchio e nuovo impianto, spesa sostenuta;
  • dati relativi all’immobile oggetto dell’intervento

Alla comunicazione ENEA 2018 devono poi essere allegati i seguenti documenti:

  • asseverazione con firma e timbro del tecnico che ha eseguito i lavori attestante che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti;
  • attestato di certificazione energetica (scheda descrittiva relativa ai lavori eseguiti).

Una volta inviata la comunicazione l’utente otterrà una una ricevuta contenente il codice CPID. Si tratta di un codice univoco che testimonia l’avvenuto invio della comunicazione.

In più, è importante specificare che la Comunicazione ENEA non deve solo essere tramessa in via telematica. Deve infatti essere anche stampata, firmata e conservata. Ciò in quanto potrebbe tornare utile e potrebbe essere necessaria in sede di accertamento, ovvero al momento della richiesta delle detrazioni, nonché per poter dimostrare la sussistenza del diritto.

Cosa comporta il non farla?

Cosa succede però se capita di non presentare la comunicazione ENEA, se non si trasmette entro i tempi prestabiliti o se presenta degli errori?

In caso di omessa Comunicazione ENEA, ma anche in caso di presentazione tardiva, si sostanzia in primo luogo l’obbligo di pagare una sanzione pari a 258 euro. In secondo luogo, è possibile ricorrere alla remissione in bonus. Si tratta di una specie di sanatoria che permette di presentare la comunicazione entro però la scadenza prevista per la dichiarazione dei redditi dello stesso anno.

Se invece sono presenti degli errori, è possibile rettificare la comunicazione anche in un momento successivo alla scadenza del termine d’invio. La rettifica deve però essere inviata entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi.