Dirigenti illegittimi Agenzia Entrate: ecco tutto quello che c’è sa sapere

Nel corso degli ultimi anni è venuta alla luce l’illegittimità di alcune cariche dirigenziali presso l’Agenzia delle Entrate, occupate da semplici impiegati. Ciò ha portato all’avviarsi di un percorso giudiziario in cui si è tentato di fornire una soluzione circa la validità delle cartelle esattoriali emesse e firmate dai dirigenti illegittimi Agenzia Entrate. Che cosa ha implicato questa situazione per i contribuenti che si sono visti recapitare delle cartelle esattoriali firmate dai dirigenti illegittimi? Ecco una breve panoramica di quanto accaduto.

Dirigenti illegittimi Agenzia Entrate

Nel corso degli ultimi anni è stata portata all’attenzione mediatica la situazione scaturita dall’illegittimità di circa ottocento incarichi dirigenziali all’interno dell’Agenzia delle Entrate in diverse sedi in tutta Italia. Una illegittimità che, oltre a costituire un problema interno all’Agenzi delle Entrate, ha portato alla nullità di numerose cartelle esattoriali firmate da questi dirigenti illegittimi Agenzia Entrate.

Attraverso i diversi accertamenti che hanno poi portato alle sentenze del Consiglio di Stato, è infatti emerso che su 1.200 dirigenti solo 400 erano effettivamente in possesso della necessaria abilitazione. I rimanenti 800 posti, invece, erano ricoperti da “nominati” anziché Dirigenti della Pubblica Amministrazione, come ribadito poi anche dal Consiglio di Stato.

Secondo quanto stabilito dalla legge, infatti, il personale impiegato nella riscossione deve essere strettamente collegato alla Pubblica amministrazione, e si deve trattare di dirigenti, unici competenti in questa materia, assunti tramite concorso pubblico (ex art. 97 della Costituzione).

In mancanza dell’adempimento di questa norma, il rapporto instaurato è di conseguenza nullo. Ciò significa che i poteri e le funzioni esercitate dal dirigente (ex art. 4 del D.Lgs. 165/2001) decadono.

Al contrario, presso l’allora Equitalia hanno operato, firmando e assumendo decisioni e competenze che spettavano esclusivamente agli effettivi dirigenti, anche semplici impiegati (quindi dirigenti illegittimi Agenzia Entrate) talvolta nemmeno in possesso di diploma di laurea.

Va da sé, quindi, che le cartelle esattoriali emesse dall’Agenzia delle Entrate Riscossione sarebbero nulle, dal momento che sono state emesse e firmate da soggetti senza i requisiti di legge.

Conseguenze sulle cartelle esattoriali

Ma quali sono state le conseguenze dirette sulle cartelle esattoriali e quindi per i contribuenti? Per rispondere a questa domanda bisogna fare riferimento a quanto stabilito nel corso delle varie vicende giudiziarie a carico di Equitalia S.p.A.. Infatti, secondo quanto recentemente stabilito dalla Corte di Cassazione, teoricamente se ci si trova di fronte a una cartella esattoriale firmata da uno dei dirigenti illegittimi Agenzia Entrate, questa dovrebbe essere nulla.

Dal momento che, però, si sta parlando di cifre da recuperare pari a circa 8 miliardi di euro, va da sé che la soluzione è più complicata del previsto. Di conseguenza, molti contribuenti si sono chiesti se la cartella esattoriale firmata da dirigenti illegittimi Agenzia Entrate sia da considerare nulla o meno.

La questione è stata dibattuta a partire dalla sentenza n. 3212/17 del Consiglio di Stato, relativa alle questioni sollevate tramite ricorso di Dirpubblica al TAR del Lazio. Dirpubblica aveva chiesto l’annullamento degli atti firmati dai dirigenti illegittimi Agenzia Entrate. Di risposta, il Consiglio di Stato aveva rinvenuto fondatezza nelle questioni sollevate da Dirpubblica, ma il TAR del Lazio ha rigettato il ricorso (sentenza n. 6307/2019) per illegittimità di Dirpubblica a presentare il ricorso. Ciò senza entrare nel merito della legittimità degli atti a firma dei dirigenti illegittimi Agenzia Entrate.

In concreto, quindi, i contribuenti che si sono visti recapitare una cartella esattoriale firmata da uno dei dirigenti illegittimi Agenzia Entrate cosa deve fare? Nella maggior parte dei casi è comunque necessario provvedere a pagare la cartella esattoriale per non incappare in problemi di insoluti.

In attesa che la questione sia rimessa alla Corte Costituzionale per fare ulteriore chiarezza sul da farsi e su cosa implica questa situazione di illegittimità per i contribuenti, bisogna quindi innanzitutto essere in regola con i pagamenti. Ciò non toglie che può essere proposto ricorso per far valere l’illegittimità delle cartelle esattoriali. Al ricorso, poi, possono essere aggiunti tutti i motivi già esposti nelle menzionate sentenze.