Art 320 CPC: ecco che cosa riporta e che ruolo ha in una conciliazione

Le procedure legali sono tutte molto complesse perché tante volte capitano a causa di un obbligo di difesa da parte di colui che è stato offeso. Conoscendo quali sono le problematiche dei processi ad oggi, degli atti giudiziari che sono lenti e i costi da avere, si cerca di prendere in considerazione una riappacificazione o conciliazione.

L’art. 320 CPC nasce proprio in merito a questa opportunità data alle due parti. Tra gli stessi avvocati che tendono a consigliare, quando è possibile, una conciliazione. Ciò evita di arrivare al processo.

Procedura legale di conciliazione

Magari siamo abituati a vedere dei processi in televisione oppure nei film dove ci sono continuamente le due parti in lotta. Le due persone, che vogliono far valere i propri diritti, devono seguire delle procedure legali. C’è poi un colpevole e una vittima, ma in linea generale vediamo che ci sono milioni di cause che sono trattate per atti civili o diritti lavorativi non rispettati.

Per spiegare l’art. 320 CPC prendiamo in considerazione proprio il tipico problema lavorativo. Il datore di lavoro non ha pagato o ha trattenuto gran parte del guadagno del lavoratore e quest’ultimo lo ha citato in giudizio. Dopo aver parlato con un avvocato che spiega quali sono le caratteristiche della propria causa, si contatta l’altra parte, cioè il datore di lavoro.

Tramite gli avvocati è possibile capire quali sono le richieste da entrambe le parti e magari arrivare ad una cifra risarcitoria che vada bene. In questo caso, siccome sono state attivate le procedure giudiziarie è necessario che ci sia poi l’applicazione dell’art. 320 CPC per la conciliazione.

Dove si trattano le procedure conciliative?

Moltissime procedure di conciliazione legale avvengono di fronte i giudici di pace poiché essi trattano rapidamente quegli iter burocratici che sono arrivati ad una riconciliazione pacifica. Tuttavia, quando la procedura è stata tirata per le lunghe oppure si parla di leggi che offendono e ledono la fisicità e integrità di un soggetto, allora vengono trattate da un giudice.

L’art. 320 CPC si può applicare in ogni singolo atto giudiziario che viene preso in considerazione e gestito da un avvocato.

Art. 320 CPC, come si svolge?

Per applicare l’art. 320 CPC è necessario che ci siano degli avvocati che si occupino di stilare quali sono i motivi o i punti di accordo che prendono in considerazione entrambe le parti in causa. In seguito ad un patteggiamento concorde, allora è possibile presentarlo al giudice. Quest’ultimo parla direttamente con le parti in causa, in modo da capire se essi sono stati convinti o minacciati.

Alla fine di questo iter si passa alla firma e quindi all’autenticazione della conciliazione avvenuta.