Prestiti ex inpdap – Inps: tutto quello che devi sapere

Quando sentiamo parlare di prestiti ex INPDAP, in realtà è bene sapere che ci si sta riferendo ai prestiti INPS, in quanto l’ente previdenziale ha assorbito tutte le competenze dell’INPDAP a partire dal 2012.

Tutti i pensionati e i dipendenti pubblici possono accedere a forme di prestito con condizioni agevolate, il prodotto più richiesto è sicuramente quello del prestito personale e l’INPS fornisce diverse opportunità.

Prestiti personali ex Inpdap-Inps

I prestiti personali ex inpdap erogati dall’INPS possono essere utilizzati per la ristrutturazione della casa, per affrontare cure mediche, per andare in vacanza, per affrontare delle spese improvvise. Il vantaggio principale è quello che il contraente può gestire autonomamente la liquidità, poiché non il finanziamento viene concesso senza essere vincolato a un determinato bene o servizio.

L’INPS concede prestiti personali a dipendenti pubblici e pensionati, da restituire in un tempo breve-medio, con tassi di interesse bassi e convenienti. Sono proposte tre soluzioni: piccolo prestito “Gestione Dipendenti Pubblici”, “Gestione Magistrale” e “Gestione Fondi Gruppo Poste italiane”, ognuno indirizzato alla propria tipologia di dipendenti.

Piccolo prestito Gestione Pubblica: riservato agli iscritti al Fondo dei dipendenti della pubblica amministrazione. È possibile ricevere piccoli finanziamenti a breve termine, il rimborso avviene tramite rate trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione.

Piccolo prestito Gestione Fondi Poste: finanziamento dedicato ai dipendenti in servizio di Poste Italiane o di società collegate, che permette di avere importi tramite cessione del quinto dello stipendio da restituire in uno, due, tre o quattro anni.

Piccolo prestito Gestione Magistrale: riservato agli iscritti ex Enam, la richiesta può essere fatta dai soggetti in attività di servizio o a riposo da almeno 2 anni dal collocamento.

L’INPS gestisce i prestiti personali ex Inpdap, sfruttando il Fondo Perduto, ovvero, le quote dalla Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali, corrisposte dai dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione tramite prelievo contributivo.

Questi finanziamenti agevolati sono basati sul prelievo obbligatorio che l’ente fa sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici in servizio tramite le seguenti percentuali, a cui si aggiunge la somma generata dalle quote di interesse che vengono applicate alle prestazioni di credito dell’INPS:

  • 0,35% per la Gestione Dipendenti Pubblici ex Inpdap
  • 0,80% in aggiunta allo 0,35 per la Gestione Assistenza Magistrale ex Enam
  • 0,35% per la Gestione Fondi Gruppo Poste Italiane
  • 0,15% per i pensionati pubblici

A chi sono rivolti i prestiti personali ex inpdap INPS?

Come detto, a beneficiare di questa tipologia di prestito sono i lavoratori dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione, oltre che alle loro famiglie.

Nel dettaglio, i prestiti sono rivolti a:

  • Iscritti e i pensionati alla Gestione Dipendenti Pubblici
  • Lavoratori e pensionati pubblici di altre amministrazioni iscritti al Fondo Credito
  • Iscritti all’Assistenza Magistrale
  • Dipendenti delle aziende del Gruppo Poste Italiane
  • Pensionati aderenti a qualsiasi gestione pensionistica mediante sottoscrizione di un prestito con cessione del quinto

Vantaggi dei prestiti ex inpdap Inps

I vantaggi dei presiti INPS sono molteplici, in particolare, si evidenzia la facilità di accettazione della richiesta, poiché il mancato rimborso è strettamente legato al fallimento dell’istituto stesso, cosa altamente improbabile.

Un altro vantaggio è l’avere accesso al credito con condizioni agevolate, la cessione del quinto è sicuramente una di queste. La rata del prestito concesso non deve superare un quinto della pensione o dello stipendio mensile.

Ultimo vantaggio ma non meno importante, i prestiti ex inpdap Inps possono essere concessi anche a chi è protestato, poiché il fatto che le rate siano trattenute automaticamente alla fonte, assicurano il rimborso, quindi anche i pensionati e i dipendenti segnalati come cattivi pagatori possono accedervi.

Anche i prestiti Inps hanno delle limitazioni, soprattutto legate all’età, che mediamente si aggira intorno agli 80 anni ma che può variare in base all’istituto che eroga il prestito.

Come conoscere l’importo del prestito

Per conoscere l’importo del prestito erogabile, la durata e le rate mensili, l’INPS ha messo a disposizione un servizio online che simula piccoli prestiti e prestiti pluriennali per i dipendenti pubblici, che permette agli utenti di orientarsi sulla scelta del prestito da richiedere.

L’applicazione web permette di visualizzare per ogni tipologia di prestito in rapporto alla durata l’importo minimo e massimo che si può ottenere; l’importo che si può chiedere, impostando una rata mensile da pagare e un importo preciso da ottenere.

È previsto anche un servizio che permette di simulare un prestito nei suoi dettagli, basandosi su informazioni presenti negli archivi INPS.

Per i pensionati, l’app web fornisce anche i dati del trattamento pensionistico, quindi, simula il calcolo dell’importo del prestito e la quota cedibile della pensione. Si può accedere al servizio tramite sito dell’INPS inserendo le proprie credenziali.

Come richiedere un prestito ex inpdap Inps

Richiedere un prestito ex inpdap Inps è molto semplice, è possibile avviare la procedura tramite il sito online dell’Ente pensionistico o recandosi presso uno degli uffici.

È necessario munirsi di documento di identità, codice fiscale, cedolino della pensione o buste paga, in alcuni casi viene anche richiesto l’estratto conto bancario o postale dei 6 mesi precedenti.

Se la richiesta va a buon fine, la somma viene accreditata direttamente sul conto corrente nell’arco di un paio di giorni, mentre, in caso di rifiuto, sarà possibile analizzare la pratica e individuare il problema e poi, eventualmente, riprovare.

Solitamente, il 90% delle richieste di prestito fatte all’Inps viene accettata, salvo condizioni particolari o eccezioni.

Cosa succede se non si rimborsano le rate?

In caso di richiesta del prestito con modalità di cessione del quinto, le rate vengono trattenute automaticamente sullo stipendio o sulla pensione, per cui non si pone il problema.

Se si chiede un prestito senza cessione del quinto, se per qualche ragione non dovesse avvenire il rimborso di una o più rate, come accade per tutte le forme di finanziamento presenti sul mercato, il beneficiario finisce nel Registro dei Protestati e dei cattivi pagatori con segnalazione alla Centrale Rischi come il Crif.

I tempi di conservazione dei dati variano a seconda della gravità della situazione dell’insolvenza, ma solitamente sono compresi tra i 12 e i 36 mesi, al termine dei quali si viene cancellati automaticamente da tutte le banche dati e dalle liste dei cattivi pagatori.