Il boom del Viagra equivalente dopo la scadenza del brevetto

Il 22 giugno 2013 scadeva il brevetto del Viagra, il farmaco contro la disfunzione erettile di maggior successo commerciale al mondo. Il mercato italiano all’epoca valeva 70 milioni di euro, mentre oggi a distanza di 10 anni è più che triplicato raggiungendo 212,9 milioni di euro (Fonte Rapporto Osmed 2020, Società di Urologia Italiana).

Secondo IMS Health, nel 2012 il settore valeva 5,5 miliardi a livello globale, di cui la metà erano appannaggio del Viagra con il 50% del mercato mondiale. L’apertura del brevetto aprì il comparto alla concorrenza, con tutti i grandi player globali (e non solo), che iniziarono a proporre i propri inibitori dell’enzima fosfodiesterasi 5 PDE-5.

Il Viagra, un medicinale a base di Sildenafil, è prodotto da Pfizer, un colosso farmaceutico statunitense con un fatturato di oltre 81 miliardi l’anno e una capitalizzazione di mercato che supera i 288 miliardi. Oggi il settore è dominato da tre grandi gruppi, più una serie di aziende che commercializzano farmaci equivalenti generici a prezzi più bassi.

Il mercato degli inibitori contro la disfunzione erettile

Con milioni di persone che soffrono di impotenza, è del tutto comprensibile il successo dei farmaci contro la disfunzione erettile. Ovviamente il mercato propone una miriade di prodotti, come integratori e prodotti cosmetici molto apprezzati, tra cui la pomata per erezione Virgostill, un gel lubrificante a base di ingredienti naturali che migliora la sensibilità con un’azione immediata.

Tuttavia, la quota principale del mercato è dei medicinali contro l’impotenza, con il Viagra che dopo la scadenza del brevetto si è visto superare dal Cialis (Tadalafil). Il farmaco è prodotto dall’azienda farmaceutica Eli Lilly and Company, una società americana con sede a Indianapolis e uffici in 18 Paesi del mondo, con un fatturato che nel 2021 ha superato i 28 miliardi e una fondazione avvenuta addirittura nel 1876.

In Italia il Cialis vende 102,9 milioni di euro a fronte di 84,6 milioni del Viagra (Fonte Rapporto Osmed 2020), affermandosi come il medicinale più acquistato e popolare contro l’impotenza. Al terzo posto, ma con parecchio distacco, c’è il Levitra (Vardenafil), un farmaco prodotto dal gigante tedesco Bayer AG, una multinazionale con sede a Leverkusen e un fatturato che nel 2021 ha superato i 44 miliardi.

Il resto del mercato è composto da vari farmaci generici contro la disfunzione erettile, con tantissimi prodotti disponibili a prezzi contenuti che variano in base ai diversi Paesi e aree geografiche. Dopodiché c’è il sommerso, ovvero la vendita illegale di medicinali contro l’impotenza, con la Società di Urologia Italiana che ha stimato 2,4 milioni di persone solo in Italia che acquistano nel mercato web illegale, ovvero l’87% delle persone che hanno un problema di disfunzione erettile.

È la fine dell’era del Viagra?

Il celebre farmaco contro l’impotenza di Pfizer sembra destinato a diventare marginale nel mercato, con un declino costante delle vendite e un vero e proprio tracollo dalla scadenza del brevetto e dalla perdita dell’esclusività nel 2013. Secondo i dati Immunepharma, il fatturato del Viagra toccò il suo massimo nel 2012, quindi l’anno prima dell’apertura del brevetto, raggiungendo i 2,5 miliardi di ricavi, mentre negli anni precedenti non aveva mai oltrepassato la soglia dei 2 miliardi.

Dal 2013 la caduta è stata costante, con 1,88 miliardi nel 2013, 1,65 miliardi nel 2014, 1,7 miliardi nel 2015, 1,56 miliardi nel 2016, 1,2 miliardi nel 2017, 636 milioni nel 2018 e 497 milioni nel 2019. A pesare è stata sia la scadenza del brevetto sia la concorrenza dei generici, considerando che a livello globale sono oltre 500 i medicinali generici disponibili alla venduta che fanno diretta concorrenza al Viagra, soprattutto in termini di prezzo.

D’altronde, la differenza è sostanziale, tenendo conto che una confezione di Viagra originale costa intorno a 20 euro, mentre i generici possono arrivare a costare anche 2 euro per una confezione. Tuttavia Pfizer può definirsi soddisfatta dei risultati commerciali del Viagra, tenendo conto che in 17 anni ha generato 28 miliardi di ricavi per il colosso farmaceutico americano, ripagando ampiamente i corsi di ricerca e sviluppo.