CTZ: cosa sono? Conviene investire in essi? Che rischi comportano?

Ci sono diversi strumenti di investimento a disposizione di chi vuole cimentarsi in questo campo. Oltre a obbligazioni, azioni, ETF (Exchange-traded fund), BOT (Buoni ordinari del Tesoro) e BTP (Buoni del tesoro poliennale) ci sono infatti anche i cosiddetti CTZ. Si tratta di Certificati del Tesoro Zero Coupon che presentano diverse peculiarità che li renderebbero un potenziale buon investimento nei titoli di stato. Ecco tutto quello che c’è da sapere sui Certificati del Tesoro Zero Coupon prima di investire.

Cosa sono i CTZ – Certificati del Tesoro Zero Coupon?

Come accennato, i Certificati del Tesoro Zero Coupon rientrano negli strumenti di investimento in titoli di Stato, al pari dei BOT e dei BTP. Al contrario di questi ultimi, però, i CTZ stanno riscuotendo maggiore successo tra gli investitori negli ultimi anni.

Come sappiamo, i BOT rappresentano un tipo di investimento a breve scadenza. I BTP, invece, a lunga scadenza. La peculiarità che differenzia i CTZ e che li sta rendendo così popolari è la loro natura intermedia: la scadenza infatti è una vita di mezzo tra le due. È infatti più lunga rispetto a quella dei BOT (la cui scadenza non supera i 12 mesi), ma inferiore a quella dei BPT (la cui emissione può avere una scadenza che va dai 18 mesi ai 50 anni).

I Certificati del Tesoro Zero coupon sono infatti dei titoli a tasso fisso che presentano una durata che può arrivare a un massimo di 24 mesi. Sono privi di cedole, quindi il loro rendimento è, appunto, a zero coupon, ovvero è prodotto dalla differenza tra il valore di rimborso (pari al valore nominale) e il prezzo di emissione. (sempre sotto la pari).

Come acquistare Certificati del Tesoro Zero coupon?

Se avete intenzione di investire in Certificati del Tesoro Zero coupon, vi starete chiedendo dove acquistarli. È possibile acquistare i CTZ presso gli operatori autorizzati o sul mercato secondario. Si definisce mercato secondario quello in cui circolano dei titoli già emessi e rivenduti da precedenti investitori, al contrario del mercato primario, in cui troviamo i titoli di nuova emissione. In alternativa, si possono reperire anche presso gli uffici postali.

Lo scopo dei Certificati del Tesoro Zero coupon è quello di finanziare il debito pubblico dello Stato Italiano, motivo per il quale sono emessi dallo stesso governo.

La vendita avviene tramite una asta marginale sul prezzo e sono negoziati a corso tel quel (corso corrente), ovvero comprensivi del valore del capitale rimborsabile a scadenza e degli interessi maturati dall’ultimo stacco di cedola.

Come e perché investire in CTZ?

Conviene investire in CTZ in questo momento? Non c’è una risposta univoca a questa domanda, ma secondo gli esperti questo potrebbe non essere un buon periodo per rischiare. In generale, i vantaggi che si profilerebbero in relazione alla scelta di investire in CTZ sarebbero essenzialmente due. Da una parte troviamo una ritenuta fiscale pari al 12,50%, ovvero più bassa rispetto alle obbligazioni societarie. Dall’altra, una capitalizzazione automatica dovuta alla differenza tra prezzo di rimborso e prezzo di emissione, al pari dei BOT (ma non come i BTP).

Questi due elementi rendono più semplice e immediata la capitalizzazione rispetto ad altri strumenti di investimento. Per questo motivo i CTZ sono spesso scelti da chi decide di investire capitali meno cospicui, sui quali una tassazione più alta farebbe la differenza.

Ciononostante, al momento i rendimenti sui CTZ non sarebbero tali da poter invogliare altri investitori in quanto i rendimenti, per ora, sono pressoché nulli.

In ogni caso, per completezza va detto che è possibile scambiare Certificati del Tesoro Zero coupon sul mercato secondario, in particolare sul Mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato (MOT)  (dove i tagli partono da una base di 1.000 euro o multipli) oppure sul segmento MTS. In questo ultimo caso, l’accesso è riservato a quantità superiori ai 2,5 milioni di euro.