DPR 207 del 2010 Bosetti: ecco a cosa fa riferimento e quali sono gli articoli iniziali

Fino al 2016, in materia di appalti, era ancora in parte in vigore la regolamentazione prevista dal DPR 207 del 2010. In un secondo momento sono intervenute delle modifiche, se da una parte hanno lasciato invariato e quindi ancora in vigore parte del “Regolamento appalti” di cui al DPR 207 del 2010, dall’altra hanno abolito buona parte delle indicazioni in esso contenute. Vediamo quindi di fare chiarezza su questo tema con una breve spiegazione della storia e delle modifiche legate a questo DPR in materia di appalti.

DPR 207 del 2010: la normativa

Come accennato in apertura, dopo cinque anni di lavori e di scontri tra la Corte dei Conti e il Consiglio dei Ministeri, dopo 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nel giugno del 2011 è entrato in vigore il DPR 207 del 2010. Il DPR tratta la materia degli appalti, e più nello specifico costituisce un vero e proprio  “Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici“.

L’iter è stato particolarmente complesso, e diversi articoli tra i 359 di cui si compone il Regolamento sono scomparsi dalla pubblicazione finale in quanto non ritenuti idonei. Altri, invece, sono entrati in vigore già a distanza di quindici giorni dalla pubblicazione. Parliamo degli articoli 73 e 74, rispettivamente relativi alle sanzioni pecuniarie nei confronti delle SOA – sospensione e decadenza dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività di intestazione, e alle sanzioni per la violazione da parte delle imprese dell’obbligo di informazione.

La materia trattata è, come detto, quella degli appalti in senso ampio. Il testo copre infatti le questioni legate ai servizi, alle forniture, alle procedure di affidamento e a tutti i profili dei lavori. Il testo si compone infatti di sette parti distinte da cui possiamo comprendere i temi trattati, e nello specifico:

  • Parte I: disposizioni comuni;
  • Parte II: contratti pubblici relativi a lavori nei settori ordinari;
  • Parte III: contratti pubblici relativi a servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria nei settori ordinari;
  • Parte IV: contratti pubblici relativi a forniture e altri servizi nei settori ordinari;
  • Parte V: contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture nei settori speciali;
  • Parte VI: contratti eseguiti all’estero;
  • Parte VII: disposizioni transitorie e abrogazione.

Novità apportate dal testo

L’entrata in vigore del Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici è stata determinante sotto diversi punti di vista. Le novità introdotte sono stati infatti richieste a gran voce dagli addetti ai lavori, che hanno ottenuto l’estensione del potere sostitutivo della stazione appaltante nei casi in cui il subappaltatore e/o l’esecutore si dimostrino inadempienti (articolo 5).

In più, comprende anche una maggiore responsabilità da parte del Responsabile del Procedimento, ora passibile di sanzioni che possono arrivare anche oltre i 50 mila euro nel caso in cui nei certificati di esecuzione dei lavori vengano riportate categorie di qualificazione diverse da quelle previste nel bando di gara.

Stessa sorte per il direttore dei lavori, che acquisisce maggiore rilievo e che può ora esercitare anche la funzione di coordinatore in materia di sicurezza sul lavoro in fase di esecuzione (articolo 151).

Allo stesso modo, altri aspetti sono stati rinnovati. In breve, le modifiche toccano principalmente (ma non solo) i seguenti ambiti:

  • progettazione di lavori pubblici
  • aggiudicazione nelle gare di progettazione
  • implementazione del casellario delle imprese abilitate
  • requisiti di accesso alle gare
  • lavori su beni del patrimonio culturale
  • trasparenza in tema di qualificazione per i lavori
  • valorizzazione della specializzazione tramite l’aumento delle opere “super speciali”
  • raggio di azione e potere dell’Autorità di Vigilanza
  • servizi inerenti all’architettura e delle norme sulle modalità di appalto

Introduzione del Nuovo Codice Appalti e abolizione del DPR 207 del 2010

Nel 2016 parte del “Regolamento di attuazione del Codice dei Contratti Pubblici” è venuto meno. Ciò è dovuto all’entrata in vigore del Dlgs 50 del 2016, detto Nuovo Codice Appalti. La modifica, però, non è stata totale.

Alcuni degli articoli del vecchio Codice Appalti sono rimasti in vigore, mentre altri hanno subito delle modifiche o eliminazioni. Gli articoli del vecchio Codice Appalti (DPR 207 del 2010) rimasti immutati nonostante l’entrata in vigore del Dlgs 50/2016 (nuovo Codice Appalti) sono i seguenti:

  • articoli 9 e 10 (RUP)
  • articoli da 14 a 43 (progettazione)
  • articoli da 60 a 96 (sistema di qualificazione delle imprese e SOA)
  • articoli da 178 a 210 (contabilità)
  • articoli da 215 a 238 (collaudo)
  • articoli da 239 a 248 e 251 (lavori sul patrimonio culturale e sui beni vincolati)
  • articoli da 254 a 256 (società tra professionisti, società di ingegneria e raggruppamenti di progettisti)
  • articoli da 343 a 356 (contratti da eseguire all’estero)