Resto al sud, requisiti e come richiedere questo incentivo!

Tra i diversi bonus messi a disposizione dei cittadini negli ultimi anni troviamo anche il cosiddetto bonus “Resto al Sud“. In sintesi, si tratta di una particolare agevolazione riservata a coloro i quali decidono di investire nelle regioni del Sud Italia per tutta una serie di spese. Nelle prossime righe offriremo quindi una breve panoramica su questa agevolazione: chi la può richiedere, quali spese copre e come fare domanda.

Resto al Sud: che cos’è?

Resto al Sud è un incentivo finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e libero professionali. Tale misura prende in considerazione in particolari le seguenti regioni:

  • Abruzzo
  • Basilicata
  • Calabria
  • Campania
  • Molise
  • Puglia
  • Sardegna
  • Sicilia

Sono inoltre incluse anche le aree del cratere sismico del Centro Italia (Lazio, Marche Umbria) e nelle isole minori marine, lagunari e lacustri del Centro-Nord.

I fondi destinati a queste agevolazioni ammontano a 1 miliardo e 250 milioni di euro, il cui scopo è quello di finanziare diversi tipi di attività. Nello specifico sono incluse le seguenti attività:

  • di libero professionista, sia in forma individuale sia in forma societaria;
  • produttive nei settori della pesca e dell’acquacoltura, della trasformazione dei prodotti agricoli, dell’artigianato e dell’industria;
  • fornitura dei servizi alle imprese e alle persone turismo.

Restano quindi escluse dalle attività finanziabili quelle commerciali e agricole. In ogni caso, il bonus Resto al Sud deve essere destinato al finanziamento di una vasta gamma di investimenti e spese, ovvero:

  • manutenzione straordinaria o ristrutturazione di beni immobili fino a un massimo pari al 30% del programma di spesa;
  • acquisto di nuove attrezzature, nuovi impianti e nuove macchinari;
  • acquisto (validi anche gli acquisti in abbonamento) di programmi informatici, e servizi per l’informazione, le tecnologie e le telecomunicazioni;
  • spese per l’acquisto di materia prima, di materiali di consumo, per le utenze, e le garanzie assicurative (fino a un massimo pari al 20% del programma di spesa);
  • opere edili, se riguardano l’adeguamento della sede aziendale alle esigenze produttive dell’attività e nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
  • spese per la realizzazione di siti web, purché legati alle esigenze produttive, promozionali o gestionali dell’impresa;
  • spese promozionali, quali stampa di volantini, brochures, cartelloni e biglietti da visita.

Una volta beneficiato del bonus Resto al Sud, i beni di cui alle agevolazioni rimangono vincolati all’esercizio dell’attività per 5 anni. Di conseguenza, questi non possono essere trasferiti dalla sede aziendale né destinati ad usi diversi per i 5 anni successivi al completamento del programma di spesa, e non prima della restituzione del finanziamento bancario.

Come fare domanda per il bonus Resto al Sud

A questo punto vi starete sicuramente chiedendo come richiedere il bonus Resto al Sud. La procedura è di fatto molto semplice. È necessario innanzitutto presentare una domanda online, e ciò è possibile tramite l’apposita piattaforma messa a disposizione da Invitalia alla voce Resto al Sud.

Non sussistono scadenze per la presentazione della domanda, ma è bene tenere a mente che i fondi sono disponibili fino a esaurimento. Per presentare la domanda è comunque necessario visitare il sito (di cui al link nel paragrafo precedente) e seguire le indicazioni in base al tipo di attività e forma societaria che si intende portare avanti.

Chi può fare richiesta?

Per poter accedere a questa agevolazione è necessario essere in possesso di specifici requisiti. Questi riguardano sia il soggetto richiedente, sia l’impresa o investimento per il quale si sta chiedendo l’agevolazione Resto al Sud.  In primo luogo possono fare richiesta i seguenti soggetti:

  • cittadini tra i 18 e i 56 anni di età;
  • residenti nelle regioni Sardegna, Sicilia, Molise, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Abruzzo, e Lazio Marche e Umbria nei 116 comuni delle aree a rischio sismico del Centro Italia;
  • soggetti trasferiti nelle suddette regioni (e che quindi hanno ivi trasferito la loro residenza) entro 60 giorni dall’accettazione della domanda o entro 120 giorni se in precedenza la residenza era all’estero.

In più, il soggetto che richiede Resto al Sud non deve:

  • risultare titolare di altre attività d’impresa al 21 giugno 2017;
  • aver ricevuto altre agevolazione per l’autoimprenditorialità negli ultimi tre anni;
  • essere occupato con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre, il soggetto richiedente deve impegnarsi a non sottoscrivere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per tutta la durata dell’incentivo. Si può comunque inoltrare la domanda se si ha un lavoro con contratto a tempo indeterminato, ma nel caso in cui venisse accettata il soggetto deve interrompere il contratto per poter usufruire delle agevolazioni;
  • essere stato titolare di una partita IVA da libero professionista per una attività analoga a quella proposta per l’ottenimento del bonus nei 12 mesi antecedenti alla presentazione della domanda.