Irpef pensioni: cosa prevede la nuova riforma fiscale?

Notevoli cambiamenti per le tasse che sono pagate dai pensionati. In Italia ci sono state, fino al 2022, delle aliquote variabili per i pensionati. In verità ci si aspettava da tempo di avere una nuova riforma che prendesse in considerazione il problema dell’inflazione e della svalutazione del potere di acquisto.

Per fortuna questa riforma è giunta proprio lo scorso anno e da questo 2023 sarà possibile vedere qualche soldino in più risparmiato per il pagamento delle tasse. L’obiettivo è quello di ridurre gli oneri tassativi che spesso assottigliano le pensioni.

Vediamo che sono stati studiate delle aliquote che sono di una percentuale più bassa rispetto a quelle del passato. Inoltre sono stati presi in considerazioni i problemi vissuti dalle fasce più deboli.

Azzeramento delle percentuali per chi?

La prima nota interessante della riforma delle pensioni è quella che riguarda appunto la tutela e l’azzeramento degli oneri tassativi sulle pensioni che hanno un reddito molto basso. Per coloro che quindi non superano, all’anno, un percepimento di 8.500 euro. Si tratta di fasce di pensionati che sono molto basse e che di conseguenza non hanno poi molto denaro a disposizione. Dunque lo Stato ha deciso appunto di azzerare l’Irpef.

Oltre a questo sono stati azzerate le percentuali dell’Irpef perfino per quanto riguarda le pensioni che sono di soggetti invalidi. Infatti le pensioni di invalidità non sono nemmeno citate come “reddito” poiché necessarie per migliorare la salute e la qualità della vita di questi soggetti.

Aliquote e valutazione nuove regole Irpef pensioni

La riforma fiscale per le pensioni è stata decisa in 3 aliquote che sono determinate poi dal reddito del pensionato, cioè da quanto esso percepisce all’anno.

Per la fascia di utenti che hanno un reddito superiore alle 8.500 euro all’anno, ma con un massimo di 15.000 euro, si applica uno scaglione Irpef del 23%. Mentre quando si parla di un percepimento superiore alle 15.000 euro fino a 50.000 euro, si ha un pagamento del 33%. Superiore alle 50.000 euro si ha un massimo di percentuale del 43%.

Ecco che quindi si ha una chiarimento su quali sono le caratteristiche delle nuove regole dell’Irpef.

Quanto si risparmia all’anno?

Tanto per riuscire a garantire una piena comprensione della riforma fiscale sulle pensioni, diamo degli esempi. Per esempio è possibile avere circa 600 euro in più in tasca per coloro che hanno una pensione che è superiore alle 50.000 euro all’anno.

Mentre per coloro che hanno una pensione inferiore a questa cifra, si riescono ad avere in tasca dalle 520 euro alle 750 euro in più. Quindi c’è un notevole abbassamento delle tasse.