Oggi, la sostenibilità non è più una scelta strategica opzionale, ma un obbligo regolamentare con conseguenze operative e finanziarie concrete. Con l’applicazione estesa della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), quasi tutte le medie e grandi imprese nell’Unione Europea devono rendicontare non solo il proprio impatto ambientale e sociale, ma anche quello dell’intera catena di fornitura. E in molti stanno scoprendo che il tallone d’Achille non sta nella produzione o nella logistica, ma negli acquisti.
Secondo i dati più recenti, oltre il 70% delle aziende non dispone ancora di un sistema in grado di tracciare in modo affidabile indicatori chiave come le emissioni Scope 3, l’origine dei materiali o le condizioni di lavoro nei subfornitori. Il problema non è la mancanza di impegno, ma la frammentazione dei processi di approvvigionamento. Spesso, le informazioni sui fornitori sono sparse tra email, fogli di calcolo e certificazioni statiche, senza alcun legame con gli ordini, le consegne o i pagamenti. In questo contesto, produrre un report CSRD auditabile diventa un esercizio di ricostruzione a posteriori — costoso, incerto e facilmente contestabile.
Quando la mancanza di dati ESG diventa un rischio contrattuale
Gli effetti pratici di questa carenza sono già visibili sul mercato. Sempre più grandi committenti — in particolare nei settori automotive, elettronica e beni di consumo — escludono dai propri albi fornitori che non riescono a dimostrare in modo verificabile la conformità ai criteri ESG. Non basta più una dichiarazione d’intenti: servono dati strutturati, collegati a transazioni reali e aggiornati nel tempo.
Un caso recente riguarda un’azienda manifatturiera italiana che ha perso un contratto pluriennale con un OEM europeo perché non è riuscita a certificare l’impronta carbonica di un componente acquistato da un fornitore asiatico. La documentazione esisteva, ma era disconnessa dal flusso operativo: non era associata all’ordine d’acquisto né alla fattura, e non poteva essere validata in modo automatico. Per il cliente, ciò ha reso impossibile includere quei dati nel proprio report CSRD, con il rischio di incorrere in sanzioni. Il risultato è stato l’immediata sospensione del rapporto commerciale — non per scarsa qualità del prodotto, ma per assenza di tracciabilità.
Dalla compliance alla competitività: il ruolo strategico del procurement
La sfida non è aggiungere adempimenti burocratici agli acquisti, ma integrare la sostenibilità nei processi esistenti. Le aziende più avanzate stanno trasformando il procurement da funzione operativa a leva strategica, collegando direttamente le policy ESG ai flussi di approvvigionamento. In questo modello, ogni ordine viene valutato non solo in base a prezzo e tempi di consegna, ma anche alla conformità ambientale e sociale del fornitore. Alla ricezione della merce, i dati sulla sostenibilità vengono automaticamente abbinati all’ordine e alla fattura. Al momento del pagamento, il sistema aggiorna non solo i conti contabili, ma anche il database per la rendicontazione ESG.
Questa integrazione richiede un’infrastruttura tecnologica capace di unire e-procurement, gestione ordini, fatturazione e contabilità in un unico flusso coerente. È qui che modelli come il procure to pay assumono un ruolo centrale: non più solo strumenti per automatizzare pagamenti, ma piattaforme per raccogliere, validare e rendere disponibili dati strategici. Per chi sta valutando come strutturare un sistema del genere, esiste una guida pratica sul procure to pay scritta da RS, che illustra come trasformare ogni transazione in un’opportunità di compliance e trasparenza.
In un contesto in cui la CSRD richiede trasparenza su tutta la value chain, chi non riesce a tracciare l’impatto dei propri acquisti non solo rischia sanzioni — che possono arrivare fino al 4% del fatturato globale — ma perde credibilità con clienti, investitori e finanziatori. La sostenibilità, oggi, non si costruisce con documenti isolati, ma con processi integrati. E il procurement, più che mai, è al centro di questa trasformazione.

